Quando il dentista parla di Impianto dentale si riferisce all’inserimento nell’osso della mascella o della mandibola di una vite in titanio che ha lo scopo di sostituire la radice del dente mancante
Dando come risultato un dente che appare completamente naturale. Gli elementi che costituiscono un impianto dentale sono due: la vite e il moncone A seconda della tipologia e della quantità e qualità dell’osso la vite implantare può avere diametri, lunghezze e forme variabili.
Come detto, la vite viene inserita all’interno dell’osso mentre il moncone funge da aggancio per la vera e propria, che non fa parte dell’impianto dentale vero e proprio, ma assieme agli elementi dell’impianto fornisce il dente L’impianto denti è un intervento chirurgico, pertanto è indispensabile che il paziente riferisca al medico tutti gli eventuali problemi di salute di cui soffre.
Allergie ad anestetici o a farmaci particolari devono essere comunicati al dentista il quale fornirà il quadro delle possibilità alternative all’impianto, oppure la tipologia di impianto dentale più indicato alla condizione del paziente Il primo passo, prima di pianificare l’intervento vero e proprio, è l’esecuzione di una radiografia panoramica: essa è necessaria a evidenziare la tipologia dell’osso e quindi dare una prima indicazione su lunghezza, dimensione e forma della vite implantare.
Molto spesso per una diagnosi di Impianto dentale più approfondita e una programmazione più completa, il medico può richiedere una tac Non esiste un unico metodo per inserire gli impianti dentali. Di fatto, all’intervento chirurgico si affianca l’implantologia trans mucosa e quella post estrattiva immediata Il metodo più conosciuto è quello chirurgico che viene utilizzato quando il dente manca da tempo e quindi per inserire la radice artificiale è necessario incidere la gengiva.
L’implantologia trans mucosa, invece, non prevede l’incisione della gengiva per l’inserimento del dente. Indipendentemente dalla tecnica di posizionamento di un impianto si attendono solitamente 3-6 mesi prima della protesi ovvero prima di mettere il dente sull’impianto stesso. A volte invece si esegue un impianto subito dopo l’estrazione del dente, in questo caso si parla di impianti post-estrattivi Negli ultimi anni l’implantologia si è arricchita di nuove tecniche, materiali e metodologie che hanno migliorato l’esperienza per il paziente.
Fra le tipologie d’impianto è possibile distinguere quelli a carico immediato da quelli in due tempi Per l’impianto a carico immediato è necessaria una ottimale qualità dell’osso. Una volta fissato l’impianto, lo si funzionalizza entro 24 ore con la protesi fissa Tuttavia l’impianto più utilizzato è quello in due tempi, ovvero quello in cui al primo tempo chirurgico (l’inserimento) fa seguito un secondo tempo chirurgico di scopertura e protesi generalmente a 3-6 mesi dal primo.
In presenza di un deficit osseo Impianto dentale permette sia sull’arcata dentale superiore sia sull’arcata dentaleinferiorele soluzioni sono molteplici, ma sicuramente gli interventi più comuni sono il rialzo del seno mascellare, la rigenerazione ossea o l’innesto osseo I benefici apportati dalla protesi fissa su impianti sono numerosi, primo fra tutti l’opportunità di evitare che l’osso si ritiri e produca un mutamento nell’aspetto del viso.
Inoltre, un impianto dentalefa sì che i denti vicini non abbiano la possibilità di spostarsi, facendo in modo che restino in sede Un impianto, a differenza di una protesi mobile fornisce una sicurezza psicologica in più a chi lo possiede, perché dà la sensazione di una dentatura naturale.
Link Utili:
Etimologia della parola Dentista (Wikipedia)
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